sabato 25 giugno 2011

Coraggio.

Credo che questa vita così avventurosa ci dia la possibilità di diventare persone forti, persone coraggiose.
Il coraggio è un gran bel dono che il Signore può infondere nei nostri animi, ma credo anche che per  molti di noi questa sia una qualità appresa con il  passare del tempo, con il vivere esperienze nuove. 
Quello che vi consiglio di fare di questi tempi, è vivere la vita come fosse una meravigliosa avventura, come fosse un entusiasmante gioco... 
Vivete così, fidatevi... non sprecate nemmeno un giorno della vostra vita perchè potreste pentirvene. 
Vivete felici e sereni, affrontando le difficoltà che vi faranno sicuramente crescere.
Vivete ed amate... amate più che potete...
Questo è ciò che vi suggerisco di fare.
Fate come hanno fatto Marco e Matteo, che sino a quando hanno potuto, hanno vissuto la loro vita al massimo... hanno vissuto i loro 18 e 20 anni con la spensieratezza e la gioia di due ragazzi di queste età... hanno vissuto un'avventura troppo breve, ma sicuramente ora ne è iniziata una nuova...
E questo blog lo dedico a loro... a Marco, che era pure uno scout, e a Matteo mancato ieri pomeriggio... tutti e due lungo la stessa strada... 
Ciao ragazzi...
Un fraterno Buona Strada...

venerdì 24 giugno 2011

L'essenzialità di uno zaino. L'essenzialità della nostra vita.

La vita all'aperto ci fa riscoprire il significato della semplicità e dell'essenzialità.
A noi scout piace utilizzare l'immagine di uno zaino per rappresentare l'essenzialità.
Infatti uno zaino non può contenere poi tutte le cose che vogliamo, ma riesce perfettamente a contenere quelle che risultano essere indispensabili, per esempio, ad un Campo Estivo. 
Più in generale questo zaino può rappresentare la nostra stessa vita.
Tanti lo dicono, ed io giorno dopo giorno, mi rendo conto che è proprio così: si impara da piccoli a diventare grandi, e secondo me è proprio questo che il guidismo vuole offrire alle ragazze. Vuol dar loro la possibilità di crescere partendo proprio da uno zaino portato sulle proprie spalle, per far capire che quello che più ci serve si riduce davvero a poco, e che la maggior parte delle volte quello di cui abbiamo bisogno si trova già dentro di noi. Non è riempiendo il nostro zaino di cose inutili che riusciremo ad apprezzare di più quello che la vita ha da offrirci, ma solamente cercando l'essenziale in ogni cosa.
Chi ha letto il "Piccolo Principe" lo sa benissimo :) "Non si vede bene che con il cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi!"
Cosa aspettiamo allora? Apriamo gli occhi del nostro cuore e viviamo pienamente ogni singolo giorno, non sprecando nemmeno un istante in cose vane, passeggere ma interessandoci a ciò che c'è di più vero, a ciò che rimane per sempre.
Impariamo l'essenzialità camminando di giorno in giorno... impariamola anche dai più piccoli che probabilmente sanno più di noi quale sia il suo vero significato.

La notte è piena di stelle...

La vita all'aperto dà la possibilità ad ogni guida di compiere passi in avanti nel loro cammino di fede.
La contemplazione della natura aiuta ogni ragazza a soffermarsi su se stesse e riflettere più profondamente su ciò che sono in questo momento.
Indubbiamente al Campo Estivo, un momento così personale si può sicuramente trovare.
Ricordo in modo particolare una "Veglia alle stelle"...
Era una serata meravigliosa, nemmeno una nuvola in cielo. Eravamo state fortunate perchè dopo giorni di sola pioggia e freddo, ci era stata regalata una giornata bellissima con un sole che scaldava per davvero gli animi... :) in quella sera una veglia alle stelle era d'obbligo, non potevamo lasciarci sfuggire un cielo così.
Ci siamo ritagliate un momento tutto nostro in contemplazione di quel cielo talmente stellato che sembrava illuminato a giorno. Abbiamo ripensato a quei giorni vissuti insieme, nonostante il brutto tempo ci eravamo divertite moltissimo, avevamo imparato tanto dalle attività proposte e ci sentivamo cresciute, più mature e responsabili. 
La natura un'altra volta ci aveva caricato il cuore di emozioni fortissime, aveva saputo donarci paesaggi mozzafiato, ed anche se poteva esserci sembrata ostile in certe circostanze, noi sapevamo con certezza che erano state delle difficoltà volute per farci crescere e spronarci a continuare a camminare per la nostra strada.
E' stata una delle notti più belle di quel campo. Le stelle hanno reso magico tutto quanto e siamo anche riuscite ad individuare qualche costellazione, le più fortunate hanno scorto pure qualche stella cadente; e tra un desiderio e l'altro siamo andate verso le nostre tende per dormire.
Rimarrà per sempre un ricordo vivo nel mio cuore e nella mia mente.

giovedì 23 giugno 2011

Cuciniamo ma... senza pentole!

Parliamo di cucina alla Trappeur!! 
Non tutti sapranno cosa sia di preciso, ma io sono quì anche per spiegarvelo!

I trappeurs erano gli antichi pionieri del west, che utilizzavano un modo tutto particolare ed innovativo per cucinare i cibi. Infatti dovendosi spostare spesso, viaggiavano leggeri e pertanto dovettero fare a meno anche delle pentole :) così inventarono un nuovo modo di cucinare, ossia la Cucina alla Trappeur dove i cibi vanno cotti sulla brace e, importante, non sulla fiamma viva.

Questo modo di cucinare è utilizzato molto anche da noi scout quando andiamo in uscita e dobbiamo cucinare sul fuoco; non è questione di pigrizia che si opta per lasciare a casa le pentole, anzi cucinare alla Trappeur risulta sicuramente più faticoso e i tempi di cottura sono nettamente più lunghi! Lo si fa per cambiare, per provare qualcosa di nuovo e di diverso :)

Si comincia con il preparare un bel fuoco dal quale, mano a mano, verranno spostate le braci nel punto in cui si vuole cucinare; bisogna produrre moltissime braci per riuscire a cucinare.
Successivamente si passa alla cottura dei cibi in base a ciò che si vuole preparare.
Vi spiegherò alcune ricette interessanti e golose:)

BANANE AL CIOCCOLATO!
Si prendono delle banane e su di un lato si fa un taglio sulla buccia con un coltello;in questo modo possiamo inserire all'interno della buccia dei pezzetti di cioccolato. Fatto ciò mettiamo la banana a contatto con le braci ed attendiamo sino a quando la cioccolata non si sarà sciolta del tutto! E il piatto è servito!!

SALSICCE E PATATE
Tagliare le patate in quattro, la cipolla in fette circolari. Infilare su un bastoncino di legno come se fosse uno spiedino alternando: cipolla, salsiccia, patata, cipolla ecc. Ungere d'olio. Fare arrostire molto rapidamente.


PEPERONI RIPIENI
Prendiamo un peperone e tagliamolo a metà. Puliamo per bene il suo interno eliminando i semini. Prepariamo a parte un ripieno con carne macinata, un uovo, pane grattato, prezzemolo, aglio e un po' di olio; amalgamiamo per bene e mettiamo il preparato all'interno dei peperoni che riponiamo in mezzo alle braci con la buccia rivolta verso il basso ovviamente. Fate cuocere per venti-trenta minuti abbondanti, sino a quando tutta la carne sarà cotta!


TRUCCO per regolare la temperatura!
Poichè sicuramente non avrete con voi un termometro, esiste un “trucchetto” per rendervi conto del calore della brace.
Accostate il palmo della mano alla brace e controllate quanto tempo riuscite a stare contando lentamente i secondi. Se i secondi vanno da 6 a 8 allora il calore sarà basso e la temperatura sarà circa fra i 120°e i 175°. Se invece riuscite a starci 4-5 secondi il calore è
medio e la temperaturà fra 175° e 200°. Se i secondi sono 2-3 il calore è alto e la temperatura di circa 200°-230°.
Infine se riuscite a starci per 1 secondo o meno allora il calore sarà alto e la temperatura sui 230°-360
°.
In questo modo le ragazze sviluppano il loro spirito di adattamento cercando di trovare le soluzioni più adatte per poter cucinare qualcosa da mangiare. Maturano moltissimo perchè, usando l'astuzia e il cervello, riusciranno sicuramente a preparare qualcosa di buono. Cucinare insieme inoltre crea l'atmosfera giusta per riuscire a "fare comunità" proprio perchè ci si aiuta, si parla, ci si confronta e soprattutto ci si diverte!!

Orientiamoci!

Quante volte vi sarà capitato di perdervi, di non capire esattamente dove vi trovate... magari all'interno di un centro abitato può risultare meno complicato vista l'abbondanza di punti di riferimento, ma se ci troviamo all'interno di un ambiente tutto naturale, in totale assenza di cartelli o altro, la cosa può risultare più difficile.
Voglio suggerirvi alcuni modi pratici e semplici per orientarsi da soli con l'aiuto della natura :)

Orientiamoci con...un BASTONE!

Piantiamo per terra un bastone puntandolo in direzione del sole, facendo in modo che non si creino ombre sul terreno. Pazientiamo per circa venti minuti e apparirà l'ombra alla base del bastone; quell'ombra punta ad Est. Aspettiamo fino a quando questa ombra è lunga almeno 15 cm, poi tracciamo la perpendicolare alla direzione dell’ombra e otterremo così il Nord.

Orientiamoci con... il SOLE!
Il sole sorge ad Est, passa a mezzogiorno per il Sud e tramonta a Ovest. Quindi alle 6 di mattina il sole è a Est, alle 9 a Sud-Est, alle 12 è a Sud, alle 15 è a Sud-Ovest, alle 18 è a Ovest e così via, fino a trovarsi alle 24 a Nord (dove naturalmente non possiamo vederlo). In autunno-inverno il sole non è visibile alle 6 o alle 18, perché non è ancora sorto oppure è già tramontato.
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orientarsi con il sole
Orientiamoci con... il MUSCHIO!
E' semplicissimo :) basta ricordarsi che il muschio si forma prevalentemente sulla facciata rivolta a Nord di alberi e rocce.

Orientarsi è molto importante per ciascuno di noi, e non solo in situazioni dove ci si può perdere concretamente ma anche in quelle situazioni dove non sappiamo prendere delle decisioni. 
Nella vita di una guida, o comunque sia di un adolescente, prendere decisioni è difficilissimo proprio perchè queste ragazze e ragazzi si trovano in un periodo di confusione, soprattutto a livello emotivo-psicologico, causato da grandi cambiamenti che lo stanno travolgendo. 
Si può pensare all'orientamento anche come un'occasione per chiarire dubbi e far ordine nella propria mente e nel proprio cuore. 
Gli strumenti che si utilizzano in questo caso sono diversi da quelli sopra elencati e forse meno tecnici, ciò che io suggerisco di fare è parlare e ascoltare. Solo così si può ritrovare la strada che ci porta verso le nostre mete; aggiungendo un po' di spirito di avventura, di coraggio e di fiducia in se stessi riusciremo a raggiungere più facilmente i nostri obiettivi, e goderci il paesaggio circostante, sicuri di aver dato il meglio di noi in ogni circostanza.

mercoledì 22 giugno 2011

Cucina... ecco come usare le ortiche!

Visto che in questo periodo i capi staranno preparando per bene i programmi dei vari Campi Estivi, voglio suggerire alle Kambuse di proporre alle ragazze e ai ragazzi questa ricetta sfiziosa e "a portata di mano"! 
Infatti tante volte durante il Campo Estivo la natura ci offre numerose opportunità anche in ambito  culinario... un anno le mie capo mi hanno proposto un favoloso risotto alle ortiche... fidatevi, anche io all'inizio ero scettica ma è davvero squisito!! Durante un'attività natura ho osservato attentamente l'ambiente che mi circondava e mi sono accorta che il posto era pieno zeppo di ortiche e noi guide non avevamo mai pensato sino ad allora di utilizzarle per farci qualcosa! 
Fortunatamente le nostre capo hanno avuto questa meravigliosa iniziativa anche per farci apprezzare di più questo ambiente naturale...
Ecco come fare!!
Innanzi tutto bisogna cogliere le ortiche facendo attenzione a non urticarsi :) i giovani getti (le punte non ancora fiorite) se presi con una certa decisione, non pungono affatto; se si vuole raccogliere tutta la pianta è bene ricordare che il potere urticante è meno forte dopo la pioggia e nelle ore di maggior sole.
Mettiamo a bollire un pentola di acqua salata e puliamo accuratamente le ortiche scegliendo le cime lavandole (meglio se nel bicarbonato) e sciacquandole per 3 o 4 volte  in acqua pulita. Tagliamo mezza cipolla e tritiamo l'ortica mettendo poi tutto insieme in una casseruola con dell'olio, facendo imbiondire la cipolla sulla fiamma. Successivamente uniamo il riso e, come per un normalissimo risotto, aggiungiamo un mestolo d'acqua bollente, mescolando sino a completo assorbimento dell'acqua da parte del riso; continuiamo ad aggiungere acqua fino a completa cottura del riso. A questo punto aggiungiamo del burro e del parmigiano grattugiato.
E il piatto... è servito!!
INGREDIENTI: per 2 persone
250 g di riso per risotti
30 g di burro
1/2 cipolla
200 g di ortiche tenere
parmigiano grattugiato

olio sale

giovedì 16 giugno 2011

Ospiti indesiderati: le zecche!

Mancano sicuramente poche settimane all'inizio dei vari Campi Estivi, e per questo motivo vorrei dedicare questo post a degli amici un pochino fastidiosi :) mi riferisco alle ZECCHE!!
Eh già, questi minuscoli esserino possono comportare non pochi  problemi a bambini, ragazzi, adulti ed anziani; è vero che ad un Campo Estivo è più probabile incontrarne qualcuna, ma non è da escludere la possibilità di prenderle anche quando siamo a casa, magari in giardino, in orto o al parco.
Le zecche possono provenire da animali domestici ma anche dagli arbusti tipici del sottobosco. Le prime, per esempio quelle che troviamo tra il pelo dei nostri amici cani, sono grandi circa 1 cm mentre le seconde sono grandi appena quanto la capocchia di uno spillo, praticamente invisibili!! 
Per questo bisogna prestare molta attenzione... dopo un'escursione bisognerebbe guardare accuratamente il proprio corpo per stanare o meno questi esserini, prestando particolare attenzione alle parti scoperte quali braccia e gambe; con questo non dico di tralasciare le altri parti del corpo poichè le zecche si attaccano facilmente ai vestiti e muovendosi arrivano fino alla pelle per potersi poi attaccare e succhiare il nostro sangue.
Come dicevo prima le zecche sono degli animali piuttosto discreti infatti la loro puntura è indolore nè provoca prurito. Tante volte ci si accorge di essere stati punti da una zecca quando si riscontrano sulla pelle dei rigonfiamenti di colore rosso leggermente più bassi al centro, che in breve tempo si trasforma in una crosticina;  raramente nei giorni successivi si può avere un po' di febbre, eruzione cutanea ed ingrossamento dei linfonodi più vicini.
Appena ci accorgiamo di ospitare una zecca, è importante toglierla il prima possibile perchè più tempo resta in contatto con noi e più probabilmente ci sarà il rischio di un'infezione.
Per rimuovere una zecca è importante non ricorrere al fai da te se non si è degli esperti, infatti tentando di rimuovere la zecca la testa potrebbe rimanere incastrata nella pelle, pertanto ciò che io vi suggerisco di fare è di rivolgervi a qualcuno che abbia fatto un corso apposta o recarsi presso un pronto soccorso. In ogni caso il modo migliore per risolvere questo problema è prevenire le zecche :)
Come? Semplicissimo!

Durante le escursioni cercate di camminare  al  centro  dei  sentieri  evitando  se  possibile  il  contatto  con  la vegetazione; munitevi di calzature chiuse ed alte sulla caviglia, pantaloni e camicie a maniche lunghe magari infilando i calzoni nelle scarpe e la camicia nei calzoni, per evitare che le zecche possano infilarsi dentro e utilizzate repellenti indicati contro le zecche; se appoggiate zaini e vestiti temporaneamente a terra controllateli prima di indossarli nuovamente. Dopo essere rientrati dall'escursione effettuate un controllo accurato, dalla testa ai piedi, senza tralasciare nessuna zona!!


mercoledì 15 giugno 2011

A tu per tu con una guida...

Ormai sono passati quattro anni da quando anche io ero una guida, e come allora anche oggi confermo il fatto che il guidismo è la mia strada. Scrivere di cosa sia per me il guidismo potrebbe risultare interessante per alcuni, ma non tanto per me :) in finale quello che penso e provo nei confronti di questo meraviglioso mondo emerge da ogni mio scritto.
Pertanto per rendere più carino questo blog ho pensato di inserire anche qualche testimonianza, qualche "intervista" per dar voce anche a chi vive come me il guidismo, chi ha vissuto esperienze diverse dalla mia e anche chi, nonostante sia entrato in contatto con questo mondo, ritiene che non sia poi così speciale o entusiasmante.
Ecco quindi a voi qualche pensiero di una guida  di 16 anni, al suo ultimo anno in Riparto.


"Cara Elettra, come mai hai deciso avventurarti nel mondo del guidismo?"
"Mi sono avvicinata a questo mondo grazie a mia sorella maggiore, inizialmente da coccinella e poi da guida in Riparto. Vedevo mia sorella molto entusiasta alla fine di ogni attività e così per curiosità ho provato ad intraprendere quella strada che tuttora sto percorrendo."
"Uno dei principali punti del metodo è la vita all'aria aperta, cosa pensi a riguardo?"
"Secondo me la vita all'aria aperta è il pezzo forte del guidismo perchè, entrando in contatto con la natura, puoi mettere in pratica ciò che si è imparato durante l'anno a livello tecnico, e poi perchè quando andiamo al Campo Estivo mi sembra che tutte noi guide insieme costruiamo un vero e proprio villaggio dove ognuna trova il suo posto e si sente parte di un tutto. Hai la possibilità di riflettere senza essere disturbato e non hai tutte quelle preoccupazioni che affollano la nostra mente quando stiamo a casa."
"Parlavi di tecniche al Campo Estivo...vuoi dirmi quali sono le tue preferite descrivendole un pochino?"
"Le tecniche che preferisco riguardano la segnalazione morse e la cucina. La segnalazione morse si basa sulla trasmissione di frasi attraverso la combinazioni di punti linee; è un modo per riuscire a comunicare a lunghe distanze sia di giorno che di notte, infatti vi sono diversi metodi per effettuare una trasmissione morse e si dividono in due tipi: visivi ed uditivi. Con quelli visivi si può trasmettere con una o più bandiere, con le braccia,con il fumo e con la luce; con quelli uditivi grazie all'uso del fischietto e in tempi più lontani anche con le percussioni. Mi piace il morse perchè nella storia dell'uomo c'è sempre stata la necessità di comunicare, anche se, ai nostri tempi questo genere di comunicazione è passata in secondo piano  in favore dei cellulari ed altro, può servire in determinate circostanze.
Cucinare invece mi piace perchè è una delle passioni che ho fin da quando ero piccola e mi dà molte soddisfazioni. In particolare il modo di cucinare al campo è diverso da quello di tutti i giorni poichè cuciniamo sul fuoco a legna con l'aiuto di una griglia. Questo è il modo più classico, un modo un po' diverso è quello della cucina alla trapper; questo tipo di cucina prevede il non utilizzo di alcun tipo di pentola o contenitore per cucinare gli alimenti, pertanto bisogna utilizzare quello che la natura ci può offrire per esempio qualche rametto verde per infilzarci la carne o per costruire una griglia di fortuna, delle pietre refrattarie che non scoppiano con il calore della fiamma, alcune verdure da usare come contenitore come i peperoni, le zucche, le patate oppure si possono usare delle verdure o della frutta con la buccia che si possono mettere direttamente a contatto con la brace."
"Pronta per il prossimo campo? Cosa ti aspetti?"
"Si prontissima!!Grazie l'esperienza degli anni precedenti so già che anche il prossimo Campo Estivo sarà un'occasione meravigliosa per vivere a contatto con la natura, staccandosi completamente dal quotidiano, cimentandomi con grinta in questa nuova avventura!!"
"Bene :) spero di cuore, anzi sono più che sicura che sarà come dici tu! 
Grazie mille Elettra e Buona Caccia!!"
"Di nulla e Buona Strada!"